Avrai senza dubbio sentito dire che Google Ads è una piattaforma PPC, ovvero “pay per click”: paghi ogni volta che un utente clicca su un tuo annuncio. E questo solleva subito una domanda legittima: quanto costa un clic su Google Ads?
In questo articolo:
Mi pare lecito domandarsi, in un ottica di proiezioni e previsioni del budget da allocare per il marketing, quanto costa la pubblicità su Google ma ancora di più quanto costa il clic.
In questa guida voglio rispondere in modo semplice ma preciso. Ti parlerò dei fattori che determinano il costo per clic (CPC), ti mostrerò quanto si paga nei vari settori, ti spiegherò perché un CPC alto non è per forza un male, e – soprattutto – ti darò il contesto per capire quando vale la pena spendere (e quando no).
Il costo per clic su Google Ads non è fisso
Partiamo da qui: non esiste un costo standard per clic. Google Ads non funziona come un listino prezzi. Il CPC si forma all’interno di un sistema d’asta, in tempo reale, influenzato da una serie di fattori. Ecco i principali.
I fattori che influenzano il CPC
1. La competizione sulle keyword (e non quella “generica”)
Google Ads funziona come un’asta: più competitor puntano su una keyword, più il clic costerà. Ma attenzione: non conta quanti fanno pubblicità in generale nel tuo settore, ma quanti stanno cercando di apparire per quella precisa ricerca, in quel preciso target geografico e demografico.
Se ad esempio sei una concessionaria Fiat a Vicenza e vuoi apparire per “concessionaria Fiat Vicenza”, non ti interesserà nulla se a Roma ci sono 20 concessionarie che fanno pubblicità. Quello che conta è chi fa offerte sulle stesse keyword e sullo stesso target geografico e demografico.
2. La strategia di offerta
La strategia di offerta che imposti in campagna incide direttamente sul tuo CPC.
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Con CPC manuale o massimizza i clic, hai la possibilità di definire un tetto massimo per clic a livello di keyword o campagna, mantenendo il controllo sulla spesa.
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Con le strategie automatizzate (come “massimizza le conversioni” o “ROAS target”), Google decide in autonomia quanto offrire per ciascun clic, in base alla probabilità che quell’utente converta.
In pratica, se Google reputa un utente molto vicino alla conversione, può spingersi a offrire di più per ottenere il clic. Non è detto però che pagherai cifre folli: l’algoritmo punta sempre a battere appena la concorrenza, non a spendere inutilmente.
3. Il punteggio di qualità e l’Ad Rank
Il punteggio di qualità (Quality Score) è una metrica interna di Google che valuta la rilevanza del tuo annuncio rispetto alla keyword cercata.
Il posizionamento dell’annuncio in SERP non dipende solo dall’offerta: entra in gioco l’Ad Rank, un punteggio che combina l’importo della tua offerta con un altro fattore decisivo: il punteggio di qualità.
Il punteggio di qualità è composto da:
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CTR previsto (ossia quanto è probabile che il tuo annuncio venga cliccato);
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Pertinenza dell’annuncio rispetto alla keyword;
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Esperienza sulla landing page.
Se il tuo punteggio è basso, Google ti costringerà a pagare di più per ottenere visibilità. Al contrario, se sei rilevante e pertinente, potresti pagare meno di un competitor che offre di più ma ha annunci scadenti.
Vuoi abbassare il CPC? Leggi il mio articolo su come migliorare il punteggio di qualità.
4. Qualità dell’annuncio ed estensioni
Sì, il modo in cui scrivi l’annuncio incide sul costo per clic.
Anche la qualità dell’annuncio influisce sul CPC. Un annuncio completo, ricco di informazioni e coerente con la ricerca dell’utente avrà un CTR più alto, e di conseguenza un punteggio di qualità migliore.
Le estensioni annuncio (come sitelink, callout, snippet strutturati) rendono l’annuncio più grande e cliccabile. Un annuncio ben costruito attira più attenzione, migliora il CTR e riduce il costo per clic medio.
Google tiene conto del CTR previsto (cioè la probabilità che venga cliccato) e della pertinenza del messaggio. Entrambe influenzano il punteggio di qualità… e quindi il CPC.
5. Il valore del cliente (LTV)
Più alto è il valore di un cliente, più sei disposto a pagare per acquisirlo.
Il mercato di riferimento incide tantissimo sul CPC. Se vendi un prodotto o servizio ad alto valore percepito, sarai disposto a pagare di più per ogni clic.
E qui entra in gioco un concetto spesso sottovalutato: il Lifetime Value (LTV), ovvero quanto ti rende un cliente nel tempo.
Ti faccio un esempio reale: una scuola di lingue che vende corsi da 1.000€, era disposta a spendere fino a 1.000€ per acquisire un cliente, perché sapeva che quel cliente nel tempo avrebbe acquistato altri corsi e generato un LTV di gran lunga superiore.
In certi settori — come assicurazioni, prestiti, avvocati — il valore di ogni lead è altissimo, e questo giustifica CPC più alti.
6. I modificatori di corrispondenza
Le keyword possono essere a corrispondenza generica, a frase o esatta. Se vuoi approfondire i modificatori di corrispondenza, ho scritto questa guida.
In Google Ads puoi scegliere se far apparire i tuoi annunci solo per la keyword esatta o anche per varianti simili. Più la corrispondenza è restrittiva, più selettiva sarà l’asta… e più alto sarà il CPC, perché tutti vorranno apparire solo per quella ricerca profittevole.
Vuoi apparire solo per “preventivo ristrutturazione casa”? Probabilmente lo vogliono anche i tuoi concorrenti. Ecco perché costerà di più.
7. La storicità dell’account
Non è confermato ufficialmente, ma sembra che Google tenga conto delle performance storiche dell’account. Un account con buone performance passate potrebbe avere “vita più facile” nelle aste future.
Ma quindi… quanto si paga per un clic su Google Ads?
Benchmark internazionali (USA)
Il costo medio per clic varia tantissimo in base al settore, al mercato geografico e al tipo di campagna.
Ogni anno, Wordstream pubblica dei benchmark per il mercato USA. Non sono dati perfettamente sovrapponibili all’Italia, ma ci danno un’idea.
Secondo i dati 2025 di Wordstream, il CPC medio su Google Ads è di 5,26$. Ma cambia molto da settore a settore.
Settori con CPC più alto:
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Avvocati e servizi legali: 8,58$
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Dentisti: 7,85$
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Casa e ristrutturazioni: 7,85$
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Istruzione e formazione: 6,23$
Settori con CPC più basso:
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Arte e intrattenimento: 1,60$
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Ristoranti e food: 2,05$
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Viaggi: 2,12$
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Auto in vendita: 2,41$
In Italia, fortunatamente, i costi sono più contenuti.
CPC medio in Italia: stime realistiche
Ecco una stima indicativa – non ufficiale, ma basata sull’esperienza diretta su decine di account:
Competitività | CPC stimato |
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Bassa | 0,20–0,30€ |
Media | 0,50–0,80€ |
Alta | 0,80–2,50€ |
Ipercompetitiva / LTV alto | oltre 2,50€ |
Ovviamente il modo migliore per sapere quanto costa un clic nella tua nicchia è usare strumenti come Google Keyword Planner. Vuoi farlo con me? Scrivimi e ti do una stima.
Pagare tanto per un clic non è per forza un male
Un errore comune è pensare che il CPC debba essere il più basso possibile. In realtà, quello che conta è il rapporto tra quanto spendi e quanto ottieni.
Se lavori con domanda consapevole — ovvero utenti che stanno cercando attivamente il tuo prodotto o servizio — allora è normale (e corretto) essere disposti a pagare di più per quel clic.
Una strategia ben impostata ti porta meno clic, ma più qualificati. Il segreto è non guardare solo il CPC, ma anche il tasso di conversione (CVR) e il costo per acquisizione (CPL).
Questo è alla base delle strategie di smart bidding: meno clic, ma di qualità più alta.
Non sempre sono la scelta migliore (e serve esperienza per usarle bene), ma riflettono un principio sano: meglio un clic caro e utile, che dieci clic economici e inutili.
Conclusione: il CPC è solo un numero
Il CPC su Google Ads dipende da strategie, concorrenza, qualità, valore del cliente e mille altri fattori.
Misurarlo fuori dal contesto è inutile. È come chiedere “quanto costa una macchina?”: dipende da che macchina vuoi.
Il punto non è quanto paghi per un clic. Il punto è: quanto guadagni da ogni clic?
Vuoi sapere quanto costa un clic su Google Ads per la tua attività?
Ti basta contattarmi. Ti aiuterò a stimare i costi delle keyword per il tuo mercato e a capire come migliorare le performance della tua campagna Google Ads senza sprecare budget.