L’estate si avvicina, l’attività chiude, la mente è già in modalità relax: mare, montagna, viaggi, zero pensieri. Ma proprio mentre stai organizzando le ferie, ti si accende un dubbio: “Cosa faccio con le campagne Google Ads? Le fermo o le lascio attive?”
In questo articolo:
Se ti stai facendo questa domanda, sappi che è normalissimo. È uno dei dilemmi più comuni tra imprenditori, liberi professionisti e gestori di e-commerce.
In questo articolo ti spiego cosa succede davvero se metti in pausa le campagne su Google Ads, sia dal punto di vista tecnico che strategico. Lo faccio con il mio solito stile diretto e pratico, proprio come farei durante una consulenza.
Cosa comporta interrompere le campagne Google Ads?
Il problema dello Smart Bidding e dell’apprendimento
Partiamo da un presupposto fondamentale: fare pubblicità su Google significa lavorare con i dati.
Se stai usando strategie di offerta automatizzate come:
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Massimizza le conversioni
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Massimizza il valore di conversione
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CPA target (tCPA)
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ROAS target (tROAS)
allora stai sfruttando lo Smart Bidding, ovvero l’intelligenza artificiale di Google che usa i dati raccolti per ottimizzare in tempo reale la partecipazione alle aste pubblicitarie.
Google sa — implicitamente — se nel tuo caso convertono di più gli uomini o le donne, gli utenti 18-24 o 35-44, da Milano o da Napoli. E regola le offerte in base a tutto questo.
Quando interrompi le campagne, smetti di raccogliere dati.
Il risultato? Alla riattivazione, l’algoritmo non potrà basarsi sugli ultimi 30 giorni, trovandosi davanti un buco temporale che compromette le performance.
Ci sarà quindi una fase di ri-apprendimento in cui le campagne dovranno “rimettersi in carreggiata”.
In media questo processo può durare fino a 30 giorni, ma se i dati sono distorti o poco rilevanti, può richiedere anche più tempo.
E se uso una strategia di offerta manuale?
Se stai usando CPC manuale o Massimizza i clic, allora la situazione è diversa.
In questo caso sei tu a gestire le offerte e il traffico, Google non utilizza machine learning per decidere quanto puntare in ogni asta.
Quindi se metti in pausa le campagne, non perdi alcun dato utile per l’ottimizzazione.
In altre parole: puoi dormire sonni più tranquilli.
Quando è davvero necessario interrompere le campagne?
Attività fisica chiusa = Campagne sprecate
Se gestisci un’attività locale (negozio, studio, salone, showroom…) e l’attività è fisicamente chiusa, non ha alcun senso continuare a pagare per ottenere clic.
Mostreresti annunci, riceveresti magari visite in negozio… ma con la serranda abbassata.
Risultato? Sprechi budget e dai un’impressione negativa al cliente.
In questi casi, è assolutamente consigliabile mettere in pausa le campagne.
Ferie brevi: serve davvero fermare tutto?
Se invece parliamo di 3-4 giorni di assenza, ti sconsiglio di interrompere tutto.
Mettere in pausa le campagne per pochi giorni può creare piccoli buchi di dati che rischiano di impattare negativamente sulle performance, soprattutto se stai usando lo smart bidding.
Il consiglio è:
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Mantieni attive le campagne, magari riducendo il budget
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Aggiorna le informazioni sulla tua assenza sia sul sito che sulla scheda Google My Business
E-commerce e ferie: cosa fare?
Se gestisci un e-commerce, il principio è simile a quello delle attività locali.
Se lo staff è in ferie e nessuno può gestire ordini e spedizioni, allora non ha senso ricevere conversioni se poi il cliente aspetta 14 giorni per ricevere il pacco.
In questo caso:
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Interrompi le campagne Google Ads
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Comunica con largo anticipo (almeno 14 giorni prima) la data dell’ultima spedizione disponibile
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Aggiorna le info su sito, checkout, email di conferma, social e Google My Business
Devo pagare il consulente Google Ads anche se le campagne sono ferme?
Domanda lecita.
La risposta è: dipende dal consulente.
Un dipendente ha le ferie pagate. Un freelance, no. Personalmente, io non emetto fattura per il mese di agosto ai clienti che scelgono di interrompere le campagne.
Anche nei casi in cui vogliano lasciarle attive solo per pochi giorni, preferisco non farmi pagare.
Per altri consulenti, però, ogni cliente rappresenta una parte fondamentale del fatturato mensile, quindi è comprensibile che richiedano il pagamento della fee anche in agosto.
Attenzione:
Se ti affidi a un’agenzia, è molto probabile che tu debba pagare comunque, anche se le campagne sono ferme.
Questo perché l’agenzia ha costi strutturali diversi. Ma non è certo l’unico motivo per cui, in molti casi, è preferibile lavorare con un freelance.
In sintesi: conviene fermare le campagne Google Ads per le ferie?
Dipende dal tipo di attività, dalla strategia usata e da quanto durerà la tua assenza.
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Se usi smart bidding, ogni interruzione rallenta il rendimento futuro, ma è anche vero che non puoi sprecare budget
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Se usi offerte manuali, hai più margine per fermarti senza perdere nulla
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Se la tua attività è chiusa, non ha senso restare visibili
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Se sei via per pochi giorni, meglio abbassare il budget che spegnere tutto
Hai dubbi sulla tua situazione specifica?
Contattami e la analizziamo insieme. Ti dirò cosa conviene fare e, se decidi di fermare tutto, ti aiuto a riattivare le campagne nel modo corretto al tuo rientro.