Campagne Demand Gen. Se sei qui è perché hai sentito parlare di questa tipologia di campagne di Google Ads e vuoi capire se fanno al caso tuo oppure se sono l’ennesima feature lanciata per complicare la vita di un Google Ads Specialist.
In questo articolo:
Te lo dico subito: le campagne Demand Gen sono uno strumento potente per generare domanda reale, intercettare utenti nella fase di scoperta e costruire brand awareness che si trasforma in conversioni. Ma come tutti gli strumenti di Google Ads, funzionano da Dio se sai come usarle, e diventano un buco nero di budget se le attivi a caso.
In questa guida scoprirai cos’è realmente la demand generation su Google Ads, quando ha senso usarla, come creare campagne che performano davvero e come evitare gli errori che vedo commettere ogni giorno.
Cosa sono le campagne Demand Gen
Lanciata ufficialmente a ottobre 2023, la campagna Demand Gen è l’evoluzione delle vecchie campagne Discovery. Google ha deciso che non bastava mostrarti pubblicità su YouTube, Gmail e Discover: voleva darti uno strumento più potente per intercettare utenti mentre esplorano contenuti, prima ancora che cerchino attivamente il tuo prodotto.
Le campagne Demand Gen di Google sfruttano l’Intelligenza Artificiale per stimolare la domanda attraverso le piattaforme Google e YouTube, utilizzando i dati storici per adottare un approccio strategico e ben informato. Presentate come un’opportunità per raggiungere gli utenti su più canali, queste campagne consentono di combinare diversi asset per ottenere il massimo impatto.
L’obiettivo principale delle campagne Demand Gen è generare consapevolezza e interesse.
Le campagne Demand Gen di Google Ads ti permettono di:
- Raggiungere oltre 3 miliardi di utenti al mese su YouTube (feed, Shorts, video in-stream), Gmail e Discover
- Sfruttare l’intelligenza artificiale per trovare le persone giuste al momento giusto
- Usare formati pubblicitari visivamente ricchi e coinvolgenti
- Generare domanda prima che diventi ricerca attiva
La differenza fondamentale rispetto alle campagne Search? Qui non stai intercettando chi cerca “scarpe running migliori” su Google. Stai raggiungendo chi guarda video di running su YouTube, legge articoli di fitness su Discover, o controlla la mail su Gmail.
Non stai rispondendo a una domanda esistente. Stai creando il bisogno.
Ecco perché si chiamano Demand Gen: generano domanda, non la intercettano.
I tre pilastri delle campagne Demand Gen
Le campagne demand gen google ads si basano su tre elementi chiave:
- Placement premium: YouTube (il secondo motore di ricerca al mondo), Gmail (dove le persone passano ore ogni giorno) e Discover (il feed personalizzato di Google)
- Automazione intelligente: machine learning che ottimizza targeting, posizionamenti e creatività in tempo reale
- Focus visivo: immagini e video di qualità sono fondamentali, qui non bastano tre righe di testo
Perché scegliere di utilizzare le campagne Demand Gen
Parliamo chiaro: le Demand Gen non sono la soluzione universale. Sono uno strumento potente ma specifico.
I 3 vantaggi reali delle Demand Gen
1. Copertura impressionante su ambienti ad alto engagement
Oltre 3 miliardi di utenti mensili tra YouTube, Gmail e Discover non sono bruscolini. Sono persone che passano ore su queste piattaforme, in modalità scoperta e intrattenimento.
Quando intercetti qualcuno mentre guarda video che ama o legge contenuti che gli interessano, non sei un’interruzione fastidiosa. Sei un suggerimento pertinente.
2. AI che funziona davvero (se gli dai dati di qualità)
L’intelligenza artificiale di Google Ads nelle Demand Gen è maledettamente brava a:
- Trovare pubblici simili ai tuoi migliori clienti
- Ottimizzare le creatività in base alle performance
Le Demand Gen di Google consentono di creare esperienze pubblicitarie personalizzate, incentrate sugli interessi del pubblico per stimolare la domanda. Con pochi clic, l’IA di Google ottimizza le tue creatività visive, mostrandole agli utenti più pertinenti e qualificati.
Grazie ai segmenti simili, è possibile espandere la propria audience raggiungendo nuovi potenziali clienti al di fuori della propria base esistente, inclusi coloro che:
- hanno effettuato acquisti,
- visitato il tuo sito web,
- guardato video sul tuo canale YouTube.
3. Formati creativi che catturano davvero l’attenzione
Video verticali per Shorts, caroselli multi-immagine, combinazioni dinamiche di asset. Le Demand Gen ti danno gli strumenti per creare annunci che non sembrano annunci.
E nel 2025, con banner blindness e attention span da pesce rosso, questa non è una feature simpatica. È una necessità.
Quando utilizzare le campagne Demand Gen
Le campagne Demand Gen di Google Ads sono estremamente versatili. Tuttavia, ci sono quattro situazioni specifiche in cui il loro utilizzo può essere particolarmente vantaggioso:
- Generare domanda latente per un prodotto o servizio: le Demand Gen di Google sono perfette per stimolare l’interesse del pubblico, anche quando questo non sta attivamente cercando ciò che offri.
- Raggiungere un’ampia audience: se il tuo obiettivo è espandere la copertura e connetterti con un vasto numero di potenziali clienti, queste campagne sono la scelta ideale. Perché? La risposta è semplice: offrono la possibilità di raggiungere un gran numero di utenti attivi mensili (fino a tre miliardi).
- Rafforzare il brand: queste campagne aiutano a costruire e consolidare la consapevolezza del marchio, sfruttando canali visivi come YouTube, Gmail e Google Discover per aumentare la visibilità.
- Trovare nuovi potenziali clienti: utilizzando segmenti di pubblico simili (LookALike) e altre opzioni di targeting, le Demand Gen di Google consentono di scoprire nuovi utenti che condividono caratteristiche con i tuoi clienti esistenti. Questo consente di ampliare il proprio bacino di mercato.
Quando NON utilizzare le campagne Demand Gen
Sii onesto con te stesso. Evita le Demand Gen se:
- Hai budget limitato (<1.000€/mese): meglio concentrarti su Search mirate
- Nessun tracciamento conversioni: io lo dico, anche se mi pare assurdo
- Creatività scadenti: se hai solo foto stock e testi generici, stai buttando soldi
- Urgenza immediata: servono vendite oggi, non awareness per domani
- Prodotto di nicchia estrema: se i tuoi clienti sono 50 persone in Italia, non ha senso
Caratteristiche principali delle campagne Demand Gen
Prima di scoprire come creare una campagna Demand Gen in modo efficace, dobbiamo conoscere le caratteristiche principali di questa tipologia di campagna Google.
Placement: dove appaiono i tuoi annunci
Le campagne demand gen google ads girano esclusivamente su:
YouTube:
- Feed Home (prima pagina)
- Feed “Prossimi video” (schermata dopo un video)
- Shorts (video verticali brevi)
- Video in-stream (prima, durante o dopo i video)
Gmail:
- Tab Promozioni e Social
- Formato interattivo espandibile
Discover:
- Feed personalizzato su mobile (app Google e browser)
Formati creativi disponibili
- le campagne Demand Gen offrono una varietà di formati per ottimizzare la presentazione degli annunci, tra cui:
- Immagini: orizzontale (1.91:1), verticale (4:5), quadrato (1:1) e logo (1:1).
- Testo: titolo, descrizione, URL finale, nome dell’attività e invito all’azione.
- Video: orientamento orizzontale, verticale e quadrato.
- Annunci carousel: con possibilità di includere fino a 10 schede, ogni scheda può contenere titolo, descrizione, immagini e inviti all’azione.
Ogni gruppo di annunci può contenere fino a:
- 20 immagini
- 5 video
- 5 loghi
- 5 titoli
- 5 descrizioni lunghe
- 1 call to action
Google mixa questi asset in automatico per trovare le combinazioni che performano meglio.
Targeting e pubblici
Le opzioni di targeting delle Demand Gen includono:
- Segmenti di pubblico personalizzati: basati su interessi, comportamenti, ricerche
- Dati proprietari: liste clienti, visitatori sito web, utenti app
- Lookalike (pubblici simili): espansione basata sui tuoi migliori segmenti
- Demografico: età, genere, reddito familiare, stato parentale
- Affinità e in-market: categorie predefinite di Google
Strategie di offerta
Le Demand Gen supportano:
- Massimizza conversioni (con o senza CPA target)
- Massimizza valore conversione (con o senza ROAS target)
- Massimizza clic (sconsigliato, onestamente)
- Visualizzazioni video (per obiettivi di brand awareness pura)
6 passaggi per la creazione di campagne Demand Gen su Google Ads
Basta teoria. Vediamo come si fa nella pratica.
Passaggio 1: definisci obiettivo e conversioni
Prima ancora di aprire Google Ads, chiarisci:
- Qual è l’obiettivo? Generare lead, vendite, download app, iscrizioni?
- Quale conversione ottimizzerai? Scegli la più rilevante (non “visualizzazione pagina”, per favore)
- Qual è il valore atteso? Se vendi, assegna valori alle conversioni
Vai su Strumenti e impostazioni → Conversioni e assicurati che:
- Il tracciamento funzioni correttamente
- Le conversioni primarie siano marcate come tali
- I valori siano configurati (se applicabile)
Passaggio 2: crea la campagna
- Vai su Campagne → Nuova campagna
- Seleziona l’obiettivo (es. “Lead” o “Vendite”)
- Scegli tipo campagna: “Demand Gen”
- Assegna un nome descrittivo (es. “DemGen_Prodotto_Lookalike_2024”)
- Imposta località e lingue target
- Scegli strategia di offerta (in base al tuo obiettivo)
- Imposta il budget giornaliero (ne parliamo dopo)
Passaggio 3: Configurare il targeting
Questa è la parte critica. Non sparare nel mucchio.
Parti sempre con segmenti qualificati:
- Lista clienti: carica la tua lista email (GDPR-compliant)
- Visitatori sito: chi ha visitato pagine chiave ma non convertito
- Lookalike da conversioni: pubblici simili ai tuoi convertitori
Consiglio operativo: Crea gruppi di annunci separati o campagne separate per ogni tipo di pubblico. Ti permette di:
- Testare creatività diverse per audience diverse
- Modulare offerte specifiche
- Analizzare performance per segmento
Passaggio 4: crea gli asset creativi
Qui si gioca la partita. Creatività mediocri = soldi bruciati.
Per le immagini:
- Risoluzione minima: 1200×628 px (orizzontali) o 1200×1200 px (quadrate)
- Formati: JPG, PNG (no animazioni)
- Qualità fotografica: no stock generiche, sì foto autentiche del prodotto
- Testo leggibile: evita muri di testo piccolo nelle immagini
Per i video:
- Orizzontali (16:9): ideali per in-stream
- Verticali (9:16): indispensabili per Shorts
- Quadrati (1:1): versatili per feed
- Durata: 10-30 secondi per Shorts, fino a 3 minuti per in-stream
- Hook nei primi 3 secondi: cattura attenzione subito o l’utente swippa via
Copywriting:
- Titoli: 5 varianti, massimo 40 caratteri, keyword principale + benefit
- Descrizioni: 5 varianti, massimo 90 caratteri, approfondisci il valore
- CTA: scegli quella più pertinente (“Scopri di più”, “Registrati”, “Acquista ora”)
Passaggio 5: impostazioni avanzate e URL
Non trascurare questi dettagli:
- URL finale: landing page specifica e ottimizzata (NO homepage generica)
- Parametri UTM: traccia sorgente traffico correttamente
- URL display: personalizza URL visibile per credibilità
- Estensioni sitelink: aggiungi 4-6 link rapidi (dove supportato)
Metriche e Report per le Demand Gen di Google Ads
Le campagne Demand Gen di Google Ads sono progettate per aumentare la domanda e ottenere risultati su piattaforme come YouTube, Google Discover e Gmail. Grazie all’intelligenza artificiale di Google, gli annunci video e illustrati possono essere ottimizzati per raggiungere gli utenti su più canali.
Per aiutarti a monitorare e migliorare le tue campagne, Google Ads offre una varietà di report e metriche personalizzabili. Vediamo in primi la definizione di metriche e successivamente quali sono le tipologie di report disponibili.
Metriche primarie (queste guidano le decisioni)
1. Costo per conversione (CPA)
2. Tasso di conversione
3. ROAS (Return on Ad Spend)
4. Conversioni totali
Metriche secondarie (utili per ottimizzare)
Per creatività video:
- View rate: % che guarda almeno 30 secondi o l’intero video
- Visualizzazioni al 25/50/75/100%: dove perdi l’attenzione
Per engagement:
- CTR (Click-Through Rate): % clic su impressioni
- Interaction rate: % interazioni (swipe, click, espansioni)
Per pubblici:
- Costo per click (CPC): benchmark per competitività audience
- Impression share: quanta % del pubblico target stai raggiungendo
Demand Gen vs Discovery vs Performance Max: le differenze che contano
Fermiamoci un attimo, perché questo è il punto dove il 90% delle persone si perde.
Se oggi entriamo in un account Google Ads ci troviamo di fronte a due campagne che, ad occhi meno esperti potrebbero sembrare molto simili, forse perchè la creazione di un annuncio richiede praticamente gli stessi asset, in realtà non lo sono. Facciamo chiarezza una volta per tutte.
Demand Gen vs Discovery
Le campagne Discovery Google Ads erano la versione base che ha anticipato le attuali Demand Gen.
Cosa cambia:
- Più formati creativi: video verticali, caroselli multi-asset, combinazioni avanzate
- Più controllo: puoi escludere posizionamenti specifici, gestire meglio le creatività
- Lookalike migliori: segmenti di pubblico simili più potenti e precisi
- Ottimizzazione AI: LA PRINCIPALE DIFFERENZA
Demand Gen vs Performance Max
Qui la confusione è massima. “Ma Luigi, anche le Performance Max usano YouTube, Gmail e tutto quanto!”
Sì, ma sono queste campagne intercettano pubblici completamente diverse.
Performance Max:
- Obiettivo: massimizzare le conversioni a tutti i costi
- Strategia: Google decide tutto (o quasi)
- Placement: ovunque (Search, Display, Shopping, YouTube, Gmail, Discover)
- Controllo: minimo
- Fase del funnel: principalmente bottom (conversione)
Demand Gen:
- Obiettivo: generare domanda e awareness qualificata
- Strategia: più controllo su creatività e pubblici
- Placement: YouTube, Gmail, Discover (ambienti di scoperta)
- Controllo: maggiore su esclusioni e targeting soprattutto riguardo i canali
- Fase del funnel: top e middle (awareness → considerazione)
Performance Max quando vuoi conversioni immediate e hai già un brand conosciuto. Demand Gen quando vuoi costruire domanda, far conoscere prodotti nuovi, o lavorare su pubblico freddo.
Errori comuni nelle campagne Demand Gen
Vediamo gli errori che vedo ripetere continuamente. Impara da chi ha già sbagliato.
Errore 1: budget troppo basso per l’AI
Impostare 15-20€/giorno pensando di “testare” le Demand Gen. Se ascolti i consigli dei consulenti di Google che ti telefonano, dovresti mettere almeno 100€ al giorno, budget che ovviamente non tutti hanno a disposizione.
Personalmente testo anche con budget minori, ma ti consiglierei di partire da almeno 50€ al giorno, con 70-80€ sei tranquillo.
Se imposti un budget basso l’AI non raccoglie dati sufficienti, la campagna fatica a uscire dalla fase di apprendimento e questo potrebbe comportare scarsi risultati.
Errore 2: creatività generiche o di bassa qualità
Usare foto stock, testi banali, video girati col telefono senza editing. Diciamo che questo è un errore per qualsiasi campagna ma ancor di più per una Demand Gen che intercetta un pubblico freddo che ancora non ti conosce. Che figura fai?
Ricordati che su YouTube e Discover competi con content creator professionali. Se il tuo annuncio sembra spam, la gente lo ignora.
Errore 3: modifiche continue durante il learning
Una volta creata la/le campagne, lasciale girare, non continuare a cambiare pubblici, creatività, offerte ogni 2-3 giorni perché “non vedo risultati”.
Ogni modifica impatta parzialmente sul machine learning. Risultato: sei in learning perpetuo. Aspetta minimo 10-14 giorni senza toccare nulla. Solo dopo valuta ottimizzazioni.
Errore 4: nessuna segmentazione dei pubblici
Una cosa che non sopporto è mischiare troppi pubblici diversi tra loro: liste clienti, lookalike, interessi e in-market tutti nello stesso gruppo annunci. Segmenta maggiormente.
Io solitamente dedico una campagna ad ogni target addirittura.
FAQ: le domande più frequenti sulle campagne Demand Gen
Quanto budget serve per le campagne Demand Gen?
Budget minimo consigliato: 50€/giorno per almeno 15-30 giorni. Sotto questa soglia, l’algoritmo di Google non raccoglie dati sufficienti per ottimizzare efficacemente. Per test seri, meglio partire con 75-100€/giorno. Se hai budget limitato (<1.000€/mese totale), meglio concentrarsi su campagne Search più mirate.
Qual è la differenza tra Demand Gen e Performance Max?
Demand Gen si concentra su generazione domanda in ambienti di scoperta (YouTube, Gmail, Discover) con maggior controllo su creatività e pubblici. Performance Max ottimizza per conversioni immediate su tutti i canali Google (incluso Search) con automazione massima e minor controllo. Usa Demand Gen per top/middle funnel, Performance Max per bottom funnel.
Le campagne Demand Gen funzionano per B2B?
Sì, ma con accortezze. Funzionano bene per software/SaaS con ciclo vendita lungo, servizi professionali che richiedono awareness, e lead generation per aziende che vendono a decision maker specifici. Chiavi del successo B2B: targeting preciso (job title, dimensione azienda, settore), creatività educative e professionali (no hard selling), landing page con case study e social proof aziendali, e CPA target realistici (un lead B2B qualificato costa di più).
Dopo quanto tempo vedo risultati con le Demand Gen?
Le prime conversioni potrebbero arrivare anche subito nei primi 7 giorni, ma dipende molto dal target impostato. Per vedere risultati stabili aspetta almeno 3-4 settimane. Dai almeno 30 giorni pieni prima di giudicare definitivamente la performance. E ricorda: stai generando domanda, non intercettando ricerca esistente. I risultati arrivano, ma serve pazienza.
Posso usare solo video o solo immagini nelle Demand Gen?
Certamente, dipende dagli asset creativi che il cliente ti fornisce. Se hai a disposizione asset diversi potrai testarli e comprendere quali performano meglio perché diversi placement funzionano meglio con formati diversi, l’AI sceglie il formato migliore per ogni utente/contesto, e più asset = più combinazioni = migliore ottimizzazione.
Posso fare remarketing con le Demand Gen?
In realtà questo è un dibattito aperto perchè all’interno delle guide di Google non vi è alcun riferimento a questa possibilità. Tuttavia in alcune recenti presentazioni e secondo alcuni consulenti del Team di Dublino di Google sarebbe possibile farlo. Per farlo devi inserire i tuoi pubblici, ad esempio i visitatori del sito (ultimi 30/90/180 giorni) e disattivare l’espansione del pubblico (targeting ottimizzato)
Conclusione: sei pronto a creare una campagna Demand Gen?
Le campagne Demand Gen non sono la bacchetta magica che trasforma 1.000€ in 10.000€ dall’oggi al domani. Ma se le usi bene, sono lo strumento più potente che Google ti offre per costruire awareness qualificata, scaldare pubblici freddi e creare la domanda che poi converti con Search e Performance Max.
La differenza tra chi le usa con successo e chi brucia budget? Strategia, creatività di qualità, e pazienza per lasciare lavorare l’AI. Non bastano 10 giorni per giudicare. Non bastano creatività stock e targeting a caso. Non basta attivare l’automazione e sperare che Google faccia magie.
Servono budget adeguati, creatività che catturano davvero l’attenzione, pubblici definiti con criterio, tracciamento conversioni impeccabile, e ottimizzazione continua basata su dati reali.
Vuoi campagne che generano domanda reale e non solo impression inutili? Le Demand Gen, quando configurate correttamente, portano risultati misurabili.
Contattami per una consulenza e vediamo insieme se le Demand Gen fanno al caso tuo – o se il tuo budget è meglio investirlo altrove.