AI Max for Search è la nuova funzionalità di Google Ads che sfrutta l’intelligenza artificiale per rivoluzionare le campagne Search: niente più vincoli legati solo alle parole chiave, ma targeting basato sull’intento reale dell’utente, asset pubblicitari generati dinamicamente e selezione automatica della landing page più pertinente. In questo articolo scoprirai come funziona AI Max, quali sono le sue tre tecnologie chiave (Search Term Matching, Automatically Created Assets e Final URL Optimization) e come implementarla efficacemente seguendo le best practice suggerite da Google.
In questo articolo:
Il mondo del digital advertising sta attraversando una trasformazione profonda, spinta dall’avvento e dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale. Anche le piattaforme pubblicitarie, tra cui Google Ads, stanno evolvendo per rispondere alle nuove abitudini degli utenti e sfruttare appieno il potenziale dell’automazione intelligente.
In questo scenario emerge AI Max, la nuova funzionalità lanciata in closed beta da Google con l’obiettivo di rivoluzionare le campagne Search. Conosciuta inizialmente come Search Max, AI Max for Search campaigns introduce un approccio radicalmente diverso: non più centrato solo sulle parole chiave, ma sull’intento reale degli utenti.
In questo articolo vedremo come sta cambiando il comportamento di ricerca, cosa significa davvero AI Search, quali sono le principali funzionalità di AI Max e in che modo possono migliorare le performance delle campagne Search. Infine, analizzeremo le best practice per implementarla con successo nel tuo account Google Ads.
La ricerca su Google sta cambiando: il contesto dell’AI Search
Negli ultimi anni, il modo in cui gli utenti cercano online è profondamente cambiato. Le ricerche sono diventate più complesse, articolate e multimodali: le persone non si limitano più a digitare parole chiave semplici, ma pongono domande lunghe, usano la voce, le immagini, e si aspettano risposte personalizzate e rilevanti.
Secondo i dati di Google:
- Oltre 5 trilioni di ricerche vengono effettuate ogni anno.
- Le query con più di 5 parole crescono 1,5 volte più velocemente rispetto a quelle brevi.
- 1 ricerca su 4 tramite immagini ha un chiaro intento commerciale.
- Il 77% degli utenti si dichiara frustrato se non riceve una risposta personalizzata.
Di fronte a questi cambiamenti, il modello tradizionale basato esclusivamente sulle parole chiave non è più sufficiente. Per restare rilevanti, è necessario comprendere il vero intento alla base di ogni ricerca. È in questo scenario che nasce e si afferma il concetto di AI Search.
Cos’è AI Max for Search?
AI Max for Search è una suite avanzata di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, progettata per potenziare le campagne Search esistenti su Google Ads. Il suo obiettivo è migliorare la performance pubblicitaria sfruttando una logica nuova: l’intento di ricerca al posto della semplice parola chiave.
Attivabile con un semplice flag all’interno delle impostazioni di campagna, AI Max consente di:
- Trovare nuovi clienti in base all’intento, e non solo alle keyword utilizzate.
- Personalizzare dinamicamente gli annunci, grazie a contenuti generati automaticamente.
- Reindirizzare gli utenti verso la landing page più pertinente, in base alla loro query.
A differenza degli approcci tradizionali, AI Max introduce un cambio di paradigma: ogni elemento della campagna viene ottimizzato in tempo reale per rispondere in modo preciso alle esigenze dell’utente. Il sistema si fonda su tre funzionalità chiave, che operano in sinergia per massimizzare la rilevanza e le performance complessive.Le tre funzionalità chiave dell’AI Max
Match dinamico dei termini di ricerca (Search Term Matching)
È forse l’aspetto più rivoluzionario di AI Max. Grazie all’intent-based targeting e all’analisi dei segnali contestuali, Google è in grado di mostrare gli annunci anche agli utenti che non utilizzano esattamente le parole chiave impostate.
L’obiettivo è intercettare la reale intenzione di ricerca, andando oltre il linguaggio letterale.
Esempio: se promuovi viaggi per persone con difficoltà motorie, potresti intercettare la query “vacanza Asia con genitore che non può camminare molto”, anche se non hai inserito quelle parole chiave nel tuo account.
Creazione automatica degli asset (Automatically Created Assets)
L’intelligenza artificiale analizza i contenuti esistenti – headline, descrizioni, testo delle landing page – e li rielabora automaticamente per generare annunci pertinenti e personalizzati in tempo reale.
Vantaggi principali:
- Risposte più rilevanti alle query dell’utente.
- Maggiore percezione di pertinenza.
- CTR e Quality Score potenzialmente più alti.
Ottimizzazione dell’URL finale
La destinazione dell’annuncio non è più predefinita: AI Max sceglie automaticamente la landing page più adatta alla ricerca dell’utente. Questo migliora l’esperienza post-click e aumenta le probabilità di conversione.
Esempio: per un utente che cerca un tour accessibile, l’AI può dirigere il traffico su una pagina dedicata agli itinerari per persone con mobilità ridotta, invece che sulla homepage generica.
I benefici di AI Max: più clic, più conversioni
L’adozione di AI Max for Search campaigns offre vantaggi concreti lungo tutta la customer journey, migliorando la performance in ogni fase del funnel pubblicitario.
- Impression: grazie al matching basato sull’intento, le campagne diventano eleggibili per un numero molto più ampio di aste. Questo si traduce in maggiore visibilità, raggiungendo utenti che in passato sarebbero rimasti esclusi per via di keyword non corrispondenti esatte.
- Click: la generazione automatica degli asset consente di creare messaggi pubblicitari su misura per ogni query. Questo aumenta la pertinenza percepita e migliora metriche come il CTR. Esempio: per la query “crema viso per pelle sensibile matura”, l’utente vedrà un annuncio mirato, anziché un generico “crema viso”.
- Conversioni: con la Final URL Optimization, ogni utente viene indirizzato verso la landing page più coerente con la sua ricerca. Questo riduce l’attrito nella navigazione e aumenta la probabilità di conversione (compilazione form, acquisto, ecc.).
Una metanalisi Nielsen MMM (2022-2024)*, commissionata da Google su oltre 1,1 milioni di campagne, ha dimostrato un incremento significativo del ROAS e dell’efficacia pubblicitaria delle campagne AI-powered Search, in particolare nei settori retail, automotive e beni di largo consumo.
Oltre alle performance, AI Max consente di ottimizzare anche i costi:
- Migliore qualità percepita degli annunci
- Aumento del Quality Score
- CPC più competitivo nelle aste
Infine, l’esperienza utente ne beneficia in modo evidente: annunci e landing page più rilevanti migliorano la navigazione, creano fiducia e aumentano le possibilità di fidelizzazione.
In sintesi, AI Search non migliora solo i numeri, ma rafforza la connessione tra brand e consumatore.
Come controllare manualmente l’AI Max
Nonostante l’automazione avanzata, AI Max for Search non toglie all’inserzionista il controllo. Al contrario, Google ha introdotto strumenti di gestione mirata per garantire che le campagne restino in linea con le esigenze specifiche del business.
Ecco i principali strumenti a disposizione:
Liste di parole chiave negative
Consentono di escludere query non pertinenti o a bassa qualità. È fondamentale utilizzarle in modo data-driven: basare le esclusioni su dati di performance, non solo sulla percezione.
Ad esempio, una query apparentemente “fuori target” potrebbe comunque generare un buon tasso di conversione.
Esclusione di URL
Permette di impedire che l’algoritmo indirizzi traffico verso pagine poco rilevanti, obsolete o non pensate per la conversione (come blog o sezioni istituzionali del sito).
Asset Removals
L’inserzionista può rimuovere manualmente titoli e descrizioni generate automaticamente dall’AI se non rispecchiano il tono, le policy o il posizionamento del brand.
Asset Exclusions (in arrivo)
Funzionalità più avanzata che consentirà di bloccare specifiche parole o frasi nella generazione automatica degli annunci, garantendo il rispetto di vincoli legali, normativi o di branding.
Controlli a livello di targeting geografico e brand
È possibile definire regole di attivazione o esclusione in base alla geolocalizzazione dell’utente o alla presenza di nomi di brand nella query. Questo aumenta la precisione della pubblicazione degli annunci nei contesti desiderati.
Google suggerisce un approccio strategico e graduale:
usare questi strumenti per affinare le campagne, senza limitarne eccessivamente il potenziale.
Un uso eccessivo di negativi o esclusioni potrebbe compromettere i benefici dell’automazione.
Il metodo consigliato è quello dell’ottimizzazione progressiva:
- Attivare AI Max con impostazioni aperte
- Osservare i risultati per almeno 2-3 settimane
- Analizzare i report (search terms, asset, URL)
- Intervenire solo su ciò che effettivamente riduce le performance
Questo approccio consente di trovare il giusto equilibrio tra performance automatizzata e coerenza strategica del brand.
Come implementare correttamente AI Max: linee guida e best practice
Per sfruttare al massimo il potenziale di AI Max for Search campaigns, è fondamentale adottare un approccio strutturato, che unisca preparazione tecnica e strategia data-driven. Google fornisce alcune best practice operative indispensabili per garantire risultati concreti fin da subito.
Non limitare le campagne per budget
Per permettere all’algoritmo di apprendere correttamente, le campagne dovrebbero avere un budget minimo di 50 dollari al giorno. Budget troppo bassi limitano la raccolta di segnali utili all’ottimizzazione.
Usare strategie di offerta orientate al risultato
Le strategie consigliate sono:
- Massimizza le conversioni
- Massimizza il valore di conversione
Queste modalità sono perfette per sfruttare la potenza del machine learning, ottimizzando in base all’intento.
Consolidare ad group inefficienti
Se alcuni gruppi di annunci registrano meno di 30 conversioni negli ultimi 30 giorni, valuta l’unificazione. Campagne troppo frammentate disperdono i segnali utili all’AI.
Implementare Enhanced Conversions e Data-Driven Attribution
Queste impostazioni aiutano Google Ads a misurare con maggiore precisione il valore delle conversioni, fornendo dati più accurati all’algoritmo per affinare le decisioni.
Ottimizzare le landing page
È essenziale offrire pagine di destinazione coerenti e performanti. L’intelligenza artificiale può indirizzare gli utenti verso le pagine migliori, ma deve disporre di contenuti solidi su cui basarsi.
Evitare attivazioni premature
Non è consigliabile attivare AI Max su campagne appena create o con ritardi di conversione oltre le due settimane. Meglio iniziare con campagne già rodate, che abbiano uno storico sufficiente.
Test Pre/Post: l’approccio consigliato
Per valutare correttamente l’efficacia di AI Max, è utile condurre un test strutturato in due fasi:
- Fase 1 (2 settimane): apprendimento iniziale, senza modifiche alle campagne.
- Fase 2 (4-6 settimane): osservazione delle metriche chiave come volume, CPA, ROAS.
Durante il test, non modificare budget, targeting o copy, per evitare distorsioni nei risultati.
Attivazione graduale e controllata
Google consiglia di attivare AI Max inizialmente su campagne selezionate, per valutarne l’impatto incrementale. Solo dopo aver ottenuto riscontri positivi, si può procedere all’estensione ad altri segmenti.
L’obiettivo è costruire fiducia nel sistema e ridurre i rischi percepiti.
Checklist di implementazione efficace:
- Utilizzare campagne non limitate dal budget (almeno 50$/giorno)
- Scegliere strategie di offerta basate su conversioni o valore
- Consolidare ad group con meno di 30 conversioni mensili
- Attivare Enhanced Conversions e DDA
- Lavorare sulle landing page con scarso rendimento
- Evitare campagne appena avviate
- Testare per almeno 6–8 settimane, rispettando una learning phase iniziale
Conclusione: AI Search è il futuro delle campagne su Google
AI Search non rappresenta solo un’evoluzione tecnologica, ma un vero e proprio cambio di paradigma. In un panorama digitale dove gli utenti sono sempre più esigenti, specifici e imprevedibili, il classico approccio basato su keyword non basta più.
AI Max for Search campaigns risponde a questa trasformazione offrendo una combinazione potente di automazione, personalizzazione e controllo. Grazie alla sua capacità di comprendere l’intento dell’utente, generare annunci dinamici e indirizzare verso la landing page più rilevante, diventa uno strumento strategico per aumentare performance, ridurre i costi e migliorare l’esperienza utente.
La vera sfida oggi non è se adottare l’intelligenza artificiale nel Search, ma quando farlo. Chi saprà integrare per primo AI Max nelle proprie strategie pubblicitarie beneficerà di un vantaggio competitivo duraturo, difficile da colmare per chi resta ancorato ai modelli del passato.
In un mondo dove ogni ricerca è unica, solo l’intelligenza artificiale può garantire copertura, pertinenza e risultati scalabili. Il futuro del Search Advertising è già qui. E si chiama AI Max.
Domande frequenti su AI Max
Cos’è AI Max for Search campaigns di Google Ads?
È una suite di funzionalità basata sull’AI che ottimizza le campagne Search migliorando targeting, copy e destinazione degli annunci, in base all’intento dell’utente.
In cosa differisce AI Max da Performance Max?
AI Max agisce esclusivamente sulle campagne Search, potenziandole attraverso targeting predittivo, asset dinamici e URL ottimizzati. Performance Max, invece, distribuisce annunci su più canali (Search, Display, YouTube, ecc.).
Posso mantenere il controllo su targeting e creatività?
Sì. AI Max offre strumenti come parole chiave negative, esclusione URL, rimozione asset e controllo geografico o per brand, per mantenere coerenza con le esigenze del business.
Quanto tempo serve per valutare i risultati di AI Max?
Google consiglia di aspettare almeno 2 settimane di apprendimento e 4-6 settimane di test per analizzare correttamente l’impatto su CPA, ROAS e conversioni.
Serve un budget minimo per usare AI Max?
Sì, è consigliabile non scendere sotto i 50$/giorno per consentire al sistema di raccogliere segnali sufficienti ed evitare limitazioni nella fase di apprendimento.
FONTI:
https://www.nielsen.com/it/insights/2025/google-mmm-case-study/
https://blog.google/intl/it-it/nuove-prestazioni-con-ai-max-per-le-campagne-di-ricerca-google/
https://searchengineland.com/googles-ai-max-search-ginny-marvin-455582